Dopo avere trascorso gran tempo della mia attività professionale nel mondo della ricerca, ritengo che sia necessario spiegare il perché ho focalizzato gran parte del mio tempo attuale sulle arti visive. Da sempre ho disegnato e dipinto perché ritengo che un'opera pittorica sia immediata e non abbia bisogno di alcuna traduzione. La lingua delle immagini è diretta e, anche se non sempre viene compresa, resta tale e può, in tempi e in situazioni differenti, essere riconsiderata e approfondita.
Recentemente una mia mostra, che ho presentato alla Biblioteca Civica Centrale di Torino, aveva il titolo Frammenti da leggere. Riportare alla luce brandelli di scritture ormai destinati all'oblio e alla totale distruzione significa dare loro nuova vita, anche per una nuova trasfigurazione. Molti di questi miei dipinti, sono ora qui destinati a nuove vite, per finanziare i progetti della Sezione AIL di Torino.
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